DR. ENRICO SBRIGLIA
Presidente onorario CESP
Penitenziarista, entra nell’amministrazione delle carceri italiane nel 1982, come funzionario Educatore per Adulti, con prima sede il carcere di Santa Maria Capua Vetere; nel 1988, previo concorso pubblico, viene nominato vice-direttore penitenziario, con assegnazione ad Udine, quasi immediatamente gli viene anche affidata la direzione del carcere di Gorizia e successivamente quella di Pordenone, pur continuando ad essere vice-direttore a Udine. Nel 1990 gli viene affidata la direzione della città capoluogo di regione, Trieste.
Nel 2012 viene nominato Dirigente Generale e assegnato a Torino, dove dirigerà per un triennio il Provveditorato del Piemonte e della Valle d’Aosta, successivamente assicurerà, in regime di missione, anche la reggenza del Provveditorato della Sardegna, per poi essere assegnato alla nuova sede di Padova, per dirigere quello del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige; successivamente gli verrà pure affidato il Provveditorato dell’Emilia Romagna e delle Marche.
Nel periodo trascorso a Trieste, insegnerà presso la Scuola della Polizia di Stato e quella di Frontiera le materie di Diritto Penale, Procedura Penale, Diritto Costituzionale, Diritto Penitenziario e Diritto Internazionale.
Presso il carcere di Trieste curerà anche la formazione di ufficiali di polizia giudiziaria del Corpo della Polizia Penitenziaria, insegnando deontologia professionale, diritto penale, diritto processuale penale e ordinamento penitenziario.
Laureato in Giurisprudenza, abilitato alla professione forense, cultore della materia di diritto degli enti locali, è anche specializzato in Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione.
Nel periodo trascorso a Trieste, pur continuando a svolgere la funzione di direttore del locale istituto, per un triennio sarà componente del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Trieste, poi assumerà l’incarico pubblico di assessore provinciale alle politiche sociali, giovanili ed alla programmazione scolastica, nonché, dopo il predetto mandato, verrà chiamato dal Sindaco dell’amministrazione comunale di Trieste, per coprire il ruolo, in due successivi mandati, di assessore alla Sicurezza per i primi cinque anni di consigliatura e, nella successiva, dopo essere stato Componente del Consiglio Generale della Fondazione della Cassa di Risparmio di Trieste per un triennio, lascerà quest’ultimo incarico per andare a coprire quello di assessore al Bilancio del Comune di Trieste.
Dal novembre del 2004 al marzo del 2012, sarà Segretario Nazionale del Sindacato dei Direttori Penitenziari (SI.DI.PE.), organizzazione più rappresentativa della categoria.
E’ stato curatore della sezione “sicurezza e diritti umani” c/o l’Istituto Internazionale di Studio sui Diritti Umani di Trieste (ente riconosciuto dall’ UNESCO).
E’ stato componente del COMITATO TRIBUTARIO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA.
E’ stato componente del tavolo 1° – “Spazio della pena: architettura e carcere”, coordinatore Prof. Luca ZEVI, degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale organizzati dal Ministero della Giustizia.
È stato componente della COMMISSIONE REGIONALE SULLA CRIMINALITA’ E DEVIANZA in Friuli Venezia Giulia.
È stato membro del COMITATO REGIONALE PER LA PREVENZIONE DELLE TOSSICODIPENDENZE E DELL’ALCOOLISMO in Friuli Venezia Giulia.
Da Provveditore, insieme ad Agenfor e numerosi altri partner europei, parteciperà con successo, a numerosi bandi europei, portando a termine importanti progetti, nella veste di capofila (DERAD, TRAINGAID, JSAFE), nonché a sua volta come partner, parteciperà attivamente con il suo ufficio ad altri importanti progetti finanziati dalla UE (MINDBE4ACT, PROPHETS), sempre in tema di contrasto al radicalismo religioso violento, così come in altro progetto sperimentale in materia di trattamento delle persone detenute (real life), talché le attività svolte gli consentiranno di accrescere la propria esperienza in materia, tra l’altro consentendo a molti suoi collaboratori della polizia penitenziaria e dei ruoli specialistici amministrativi, forniti di speciali professionalità giuridiche, sociologiche, linguistice e informatiche, di affinare conoscenze e rilevanti abilità operative, in specie in materia di attività di polizia giudiziaria, con elevate capacità investigative ed utilizzo di tecnologie avanzate in tema di intercettazioni, di formazione della prova elettronica e analisi forense, utilissime nel contrasto alle criminalità organizzate e terroristiche non solo in ambito penitenziario.
Inoltre, le attività svolte in ambito europeo avranno anche lo scopo di favorire l’armonizzazione dei diversi sistemi ordinamentali, attraverso l’adozione di buone prassi condivise, facilitando in tal modo lo spirito di coesione tra gli apparati securitari dei diversi Paesi coinvolti, con evidenti positivi riflessi sullo stato di diritto .
Il 6 marzo scorso 2020, come relatore presso le Nazioni Unite, a Ginevra, ha partecipato ad un’attività seminariale afferente la gestione dei dati sensibili delle persone detenute in tema di contrasto al fondamentalismo religioso violento, ricevendo apprezzamento e apprendendo che il suo lavoro sarebbe stato portato all’attenzione della presidenza in tema di contrasto al Radicalismo Religioso Violento.
E’ quiescenza dal 1° marzo 2020.
Dal 29 settembre 2020 è componente dell’Osservatorio Regionale Antimafia del Friuli Venezia Giulia.
E’ stato numerose volte relatore in Convegni e Seminari in materie quali il contrasto al terrorismo, le problematiche della tossicodipendenza, la sicurezza locale, ed in quelle afferenti il diritto penitenziario, la sanità penitenziaria, etc., nonché ha collaborato e partecipato alla stesura di diverse pubblicazioni.
Numerosi suoi articoli sono apparsi su riviste specializzate giuridiche e su quotidiani, in particolare Il Dubbio, Il Riformista e di recente, La Repubblica.
L’Amministrazione Comunale di Gorizia, città della cultura europea per il 2025, il 9 giugno 2020, gli ha conferito, con delibera giuntale, l’incarico di redigere una ipotesi di progetto per la realizzazione in quella realtà di un Carcere Europeo, gestito dalla UE, il quale possa assicurare il più rigoroso rispetto delle regole penitenziarie europee, delle convenzioni internazionali e trattati in materia penitenziaria, al fine di costituire un valido esempio per tutta l’Europa.