l 30% dei detenuti al mondo è in carcere per problemi legati alle droghe. Proprio per questo sia organizzazioni della Società Civile, che organismi internazionali come UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite per lotta alla Droga e al Narcotraffico) e WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità), stanno promuovendo alternative alla punizione carceraria, basandosi su evidenze scientifiche, in quanto gli istituti di pena non risultano compatibili per il recupero dell’utilizzatore patologico di sostanze. Un esempio arriva dagli Stati Uniti dove, nel 2020, sono morte circa 92.000 persone per overdose; questa epidemia di morti ha fatto emergere, in maniera definitiva, il fallimento della cosiddetta politica della “guerra alla droga”, colpevole inoltre di aver generato un sovraffollamento delle carceri. Le nuove strategie americane della “deflection” e la “diversion” invece, permettono il trattamento terapeutico del soggetto, al di fuori dell’ambiente carcerario, affidandolo direttamente a strutture di cura, prima di tradurlo in carcere, oppure trasferendolo se già recluso. Nel nostro contesto europeo la relazione-2022 dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze rileva n. 5.800 decessi per uso di sostanze illecite nell’anno 2020. In Italia il Dipartimento per le Politiche Antidroga nella relazione annuale 2021al Parlamento indica n.293 decessi per droga, evidenziando un trend negativo dovuto alla fase pandemica. Per discutere di questo La invitiamo, il 23 Febbraio 2023 dalle 9:00 alle 13:30, nei locali della Fondazione Villa Maraini-CRI in Via Bernardino Ramazzini 31, dove si terrà un Convegno per aprire un confronto costruttivo tra rappresentanti di tutte le categorie istituzionali e sociali coinvolte nel problema, col fine di individuare una serie di buone pratiche o di sostenibili proposte operative per:
Dare a chi è afflitto da dipendenza patologica da sostanze, il diritto alla cura ed al recupero sociale.
Tutelare il bene pubblico e la società civile, affinchè queste persone non commettano/reiterino reati contro il patrimonio e le persone, per alimentare la loro dipendenza.
Aiutare le istituzioni a gestire in modo efficace l’esecuzione della pena, con percorsi alternativi che riducano la recidiva e recuperino il soggetto detenuto.
Sviluppare forme di collaborazione tra istituzioni, che permettano di attuare nuove strategie volte alla riduzione del fenomeno nel futuro.