Resilienza in carcere attraverso agonismo e competizione
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Il carcere è il luogo in cui la campagna “pro resilienza” non è ancora stata attivata. Il detenuto non è in genere nella condizione psicologica di addivenire a una resilienza senza aiuto esterno; difetta di autostima, motivazione e ambizione, ed è psichicamente e psicologicamente svuotato, prosciugato da vari fattori tra cui la noia e la mancanza di speranza. In ambiente libero si è notato che gli stati positivi interni, di cui si è riscontrata carenza nel detenuto, sono sovente attivati da agonismo e competizione. L’idea di usare agonismo e competizione per stimolare la crescita personale e la percezione di appartenenza a una certa realtà sociale è alla base di molte teorie socio-pedagogiche ma è stato anche naturalmente impiegato nell’antichità per risvegliare l’interesse di soggetti psicologicamente assopiti in lunghi periodi di pace e carenza di stimoli.
Prison is the place where the “pro-resilience” campaign has not yet been activated. The prisoner is generally not in the psychological condition to achieve resilience without external help; he lacks self-esteem, motivation and ambition, and is psychically and psychologically drained, emptied by various factors including boredom and hopelessness. In the free environment, it has been noted that internal positive states, which have been found to be lacking in the prisoner, are often activated by agonism and competition. The idea of using agonism and competition to stimulate personal growth and the perception of belonging to a certain social reality is the basis of many socio-pedagogical theories, but it was also naturally employed in antiquity to awaken the interest of psychologically slumbering subjects in long periods of peace and lack of stimulation.
The purpose of this article is to propose arguments in support of the use of agonism and competition in prisons to achieve educational results otherwise unattainable, mainly due to lack of personnel and funds. Ten years ago, an experimental course aimed at verifying the effectiveness of prize competitions in Italian prisons was started, which yielded excellent results and eventually resulted in the non-profit association Artisti Dentro Onlus. The psychological principles behind the project are outlined here.
Con questo articolo si vogliono proporre argomentazioni a sostegno dell’impiego dell’agonismo e della competizione nelle carceri per ottenere risultati educativi altrimenti non raggiungibili, soprattutto per mancanza di personale e fondi. Dieci anni fa è stato iniziato un percorso sperimentale mirante a verificare l’efficacia del concorso a premi nelle carceri italiane che ha dato ottimi risultati ed è poi sfociato nell’associazione Artisti Dentro Onlus. Qui si delineano i principi psicologici che stanno alla base del progetto.
Resilienza in carcere attraverso agonismo e competizione
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